– Non essere folla!
– Non farti stancare!
Victoria Ignis
Leggevamo di Victoria Ignis anni fa. Chi essa sia, ce lo racconta lo stesso Salvatore Brizzi, nel suo libro, dal titolo Il libro di Draco Daatson – Parte prima, Antipodi Edizioni, 2012.
In quel volumetto l’autore ci presenta un’affascinante monaco-guerriero, e il rocambolesco rapporto che lo lega a questo personaggio, decisamente fuori dall’ordinario. Per certi versi, non foss’altro che per il rapporto insegnante-discepolo, ci rammenta quello esistente tra don Juan e Carlos Castaneda. Anche se qui le cose ci vengono presentate in modo molto più diretto, attuale, crudo, e… potente.
Abbiamo ripreso in mano il testo del 2012, proprio dopo aver concluso la lettura dell’ultimo libro di Salvatore, il secondo sullo stesso argomento. Il Libro di Draco Daatson – Il Regno del Fuoco, sempre per Antipodi Edizioni, pubblicato di recente, nel maggio scorso.
Il perché è presto detto. La lettura di questo secondo della serie è stato per noi come un pugno nello stomaco. Né più né meno. E allora doverosa è stata la rilettura del primo. Che a suo tempo, sì, ci aveva interessato, ma non certamente colpito con tale forza.
E… novità! Ora, solo ora, ci accorgiamo dell’energia emanata anche da questo primo libro.
Lui non è cambiato, evidentemente. È sempre lo stesso. Chi dev’esser cambiato, altrettanto evidentemente, è il lettore. Un’affermazione da monsieur de La Palisse, direte!
Ebbene, banalità a parte, vale la pena riflettere su quanto esperienze di questo tipo riescano a dirci di noi stessi. La diversità percepita nella lettura di uno stesso libro, ma in tempi successivi, come indice di una qualche trasformazione, è un fatto. Nella speranza che la direzione della trasformazione stia quella giusta, naturalmente!
Già. Ma qual è la direzione giusta?
Che sia proprio quella interna? Leggere, in fondo, non è soprattutto un dialogo con se stessi?