I Cenacoli

Primi passi verso un’economia dell’altrimenti

Premessa

Il sistema economico attuale, quello in cui viviamo e che di fatto informa la nostra civiltà, è disumano, è non riformabile, va rivoluzionato. Ne occorre uno completamente altro, anche se:

  • la violenza non è mai un’opzione, ricordando anche che il mezzo è il fine (Gandhi).
  • You never change things by fighting the existing reality. To change something, build a new model that makes the existing model obsolete (Buckmister Fuller).

Occorre quindi lavorare all’interno del sistema, silenziosamente, ma risolutamente, non tentando di convincere, sopraffacendo, ma catalizzando coloro che si sentono in opposizione ad esso, applicando una logica tanto radicale quanto nonviolenta e, impegnandosi in prima persona, agendo.

Occorre iniziare a immaginare (Pensiero e Parola) un nuovo sistema economico e conseguentemente una sua comunità di riferimento e iniziare ad agire (Azione) nella direzione di una (ri)nascita alla nostra umanità, manifestandoci come esempio nel nostro universo locale. In accordo al ben noto circolo ricorsivo di Pensiero-Parola-Azione. Non esistono nemici, ma solo persone che la pensano diversamente da noi. Nessuno escluso. Attraverso un (lungo) processo di crescita e di responsabilizzazione personale. Da noi stessi dobbiamo partire, ma senza fermarci alla ricerca del nostro sé interiore. Dobbiamo infatti contemporaneamente operare nel mondo e col mondo.

Sullo sfondo del macro-obiettivo, che ci indica una direzione, un orientamento da perseguire, necessitiamo, però, di un’azione più concreta, realisticamente raggiungibile e perseguibile sin d’ora: un seme per il futuro.

Cosa fare

Costituire i cenacoli2, gruppi di pensatori/attori, incentrati su personalità di riferimento – professori universitari, formatori, imprenditori, persone illuminate, che insistono in territori con specifiche realtà dell’altrimenti – che siano rivolti, assieme ai propri allievi, a idearecostruire i primi mattoni di una nuova economia dell’altrimenti, come base di pensiero operativo e operante nelle proprie comunità di riferimento.

I cenacoli perseguono una serie di valori e principi, che vengono realizzati e resi manifesti nella propria attività. Sono organizzazioni circolari, non gerarchiche3. Sono aperte (in/out), e la cui partecipazione è su base volontaria. All’inizio, all’avvio dei gruppi, devono possedere anche una capacità economica o una certa disponibilità di autofinanziamento, fino all’identificazione di modalità che li renda sostenibili economicamente.

Di questi cenacoli ce ne saranno tanti quante saranno le personalità disponibili a costituirli sul territorio nazionale, che, in prospettiva, potranno configurarsi come un’Accademia Policentrica dell’Economia dell’Altrimenti4.

Fondamentale è comunque il confronto operativo con le esperienze dell’altrimenti presenti in loco, piccole e grandi. I cenacoli, infatti, sorgono in specifici territori e con questi si devono necessariamente rapportare. Ad esempio: nel Trentino-Alto Adige ci si misurerà con le esperienze di Christian Felber, nel torinese con la storica esperienza olivettiana, in Sardegna con il Sardex, e così via.

Stiamo pensando, inizialmente, a piccoli gruppi, composto da poche, ma focalizzate e potenti unità, mosse da un pensiero solido e progettuale e spinte da una forte passione all’agire, in coerenza a quanto ideato. Gruppi che possano quindi definire e avviare le prime attività del cenacolo e dotarsi delle prime linee-guida. Come, ad esempio:

  • definire i valori, i principi irrinunciabili 5 e le finalità specifiche del gruppo di lavoro, dove la dignità di ognuno venga riconosciuta nelle proprie dimensioni di unicità, relazionalità, apertura, integrità e responsabilità1;
  • definire i propri obiettivi e le attività ricorrenti, che permettano al cenacolo di vivere come unità locale;
  • realizzare i primi esempi applicativi concreti nella propria comunità di riferimento, e che si possano confrontare e poi coordinare, in modo spontaneo, con gli altri cenacoli, nascenti a livello nazionale; incontrandosi secondo una tempistica e una scaletta di priorità da concordare, per costruire il proprio cammino, insieme.
Perché ora

E’ il momento giusto per iniziare ad agire? È nostra percezione che sia urgente cominciare un processo di trasformazione1, in quanto le giovani leve appaiono molto più pronte di quanto si è soliti immaginare. C’è una sensibilità del tutto insospettata per questi temi. E siamo, perciò, chiamati a fare la nostra parte nel tentare, quanto più possibile, di abilitare coloro che si sentono pronti a non conformarsi supinamente al mainstream, ma possano, invece, immaginare, creare e sperimentare nuove modalità di convivenza vitale. Passando per la rifondazione paradigmatica delle relazioni economiche attualmente in vigore. Occorre, cioè, stabilire un legame tra le vecchie e le nuove generazioni, per permettere lo sviluppo di una loro propria identità.

Tra l’altro, con un grande senso di urgenza, perché a breve – dieci anni o meno – si può prevedere che l’attuale sistema lavorativo nel suo complesso, così come è oggi strutturato, svanirà collassando, a causa dello tsunami tecnologico che l’Intelligenza Artificiale sta comportando (Deep Learning, Robotica e Internet of Things). Perciò da subito dovremo iniziare, anche, a ripensare profondamente il rapporto uomo-lavoro fino a rivedere il concetto stesso di lavoro, alla luce dell’impatto che queste nuove tecnologie avranno nella società6.

È noto, infine, che esistono numerosi attori ed esperienze alternative al pensiero unico vigente, per cui non dobbiamo reinventare la ruota, ma considerare e utilizzare, con grande umiltà, tutto quanto è già disponibile, seppure in modo disperso e frammentario. Il tutto – come ci ricorda il filosofo Roberto Mancini1 – deve essere posto, però, nella giusta prospettiva di una progettualità aperta, e che superi inutili tentazioni particolaristiche o settarie.


Note

1 Testo essenziale per il presente manifesto. Roberto Mancini, Trasformare l’economia. Fonti culturali, modelli alternativi, prospettive politiche. Franco Angeli, 2014

cenàcolo s.m. […] fig. a. Luogo dove si radunano letterati e artisti. b. Gruppo di intellettuali o di artisti che seguono un medesimo indirizzo estetico, spesso con un proprio capo accettato e ammirato come maestro; (Treccani Online). Il cenacolo deriva dall’idea di atelier, di bottega del maestro, dell’artista rinascimentale, anche se idealizzata. Un professore universitario con i suoi allievi eletti, che possono essere conosciuti e seguiti per tre o cinque anni, può essere un bell’esempio di questo. Nel rapporto maestro-discepolo si può anche costituire una sorta di laboratorio delle idee, che comprenda il collegamento inter-generazionale.

3 Principi organizzativi per le nuove entità e comunità:
Sulla forma circolare, Fabio Ghioni
Dream School, The singularity, Fred Burks
The Liquid OrganisationTM, White Paper

4 Facciamo nostre, in particolare, alcune sollecitazioni contenute in una comunicazione personale del dicembre 2016 del prof. Mancini, di cui riportiamo alcuni brani [grassetti aggiunti]:
Politica di liberazione delle nuove generazioni, diritto allo studio, rigenerazione della scuola e delle università, formazione all’etica pubblica affinché abbiamo persone preparate a contribuire al bene comune
“[…] occorre aderire a una vera e propria trasformazione del nostro (non anzitutto quello degli altri) modo di pensare, che porti alla chiara e sempre più lucida scelta condivisa dell’etica del bene comune. […] istituzione di un’università di economia democratica che formi giovani economisti e anche gli operatori dell’economia del futuro”

5 Un primo elenco indicativo e provvisorio. Transdisciplinarietà/approccio olistico, l’economia come argomento iniziale centrale, ma in collaborazione e in integrazione con: filosofia, antropologia, scienze sociali e politiche, sviluppo personale, scienze, teatro, musica, danza, organizzazione aziendale, eccetera, in una prospettiva transdisciplinare; adottare una logica radicale, non riformista; mantenedosi costantemente attenti ad atteggiamenti e comportamenti nonviolenti; non separazione, ma inclusività; rispetto per sé stessi, per tutte le persone e la natura, sempre; spirito di servizio verso l’umanità e il suo futuro, e così via.

6 Sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla società e in particolare sul lavoro:
– Deep Learning, Ted Conference, video durata 20′: The wonderful and terrifying implications of computers that can learn, by Jeremy Howard.
– Artificial Intelligence, Automation and the Economy, december 2016, Executive Office Of the President (USA). Un concetto particolarmente importante, per l’accelerazione dei cambiamenti in atto, è inoltre quello della Singularity.

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