Sognare insieme ci permetteva di ricordare avvenimenti che eravamo incapaci di rintracciare nella memoria della nostra vita quotidiana. […] dissotterravamo, per così dire, grandi quantità di ricordi che erano stati seppelliti dentro di noi. Ci furono necessari quasi due anni di sforzi e concentrazioni prodigiose per arrivare ad una comprensione, sia pur parziale, di quel che ci era successo.
Don Juan ci aveva detto che gli esseri umani sono divisi in due. Il lato destro, che chiamava il tonal, comprendeva tutto quello che può essere concepito dall’intelletto. Il lato sinistro, chiamato il nagual, è il regno dell’indescrivibile, un regno che non può essere contenuto nelle parole.
[…] tutte le facoltà, le possibilità e le imprese della stregoneria, dalla più semplice alla più spettacolare, sono già contenute nel corpo umano.
[…] sul lato destro si spreca troppa energia e troppo tempo nelle azioni e nei rapporti della vita d’ogni giorno. Sul lato sinistro invece c’è un innato bisogno di economia e velocità. […] sul lato sinistro potevo afferrare il significato delle cose con precisione e immediatezza. […] ci fu chiaro allora che in quegli stati di intensa percezione avevamo sentito ogni cosa in blocco, una massa voluminosa di particolari inestricabili. Questa capacità di percepire tutto in una volta la chiamavo intensità. […] la nostra capacità di ricordare era in fondo incapacità di mettere i ricordi delle nostre percezioni su base lineare. […]
A causa della nostra capacità di percepire in termini di intensità potevamo aver avuto solo una sensazione subliminale di lunghi intervalli di tempo. La Gorda riteneva che se avessimo potuto mettere l’intensità in una sequenza lineare, avremo creduto seriamente di essere vissuti migliaia di anni.
Carlos Castaneda, Il dono dell’aquila, BUR, 1985, pp.166,169