Era il giorno settemilacentotre. Così si misurava il tempo dopo l’Evento. Quasi venti anni erano passati e ormai tutto era cambiato da allora. Quasi non si aveva più percezione di come fosse la quotidianità, prima. La si tramandava a voce.
– Hai mai considerato di essere un’entità programmata?– Ma dai… che cosa fredda e meccanica!– Fredda? Meccanica? Non direi proprio… Comunque, essere programmati implica due cose. Fondamentali.– Quali?– La prima è che, evidentemente, c’è un Programmatore, un Autore. E la
Ma lui ne era consapevole o si trattava solo di una mia suggestione? Proteus aveva espresso il suo verdetto. Aveva letto milioni di libri, visto praticamente tutti i film, le serie tv prodotte negli ultimi trenta anni. Scansionato, con meticolosa
I miei passi non producono alcun rumore nel lungo corridoio silenzioso, con tante porte. Tutte uguali. Già. Ma che cosa ci faccio, io, qui? A un tratto mi fermo, apro una porta ed entro.Stanza deserta. Ampia vetrata. Dalla finestra, aperta,
Tutto è pronto nel laboratorio illuminato dalla debole luce verde degli oscilloscopi. Lo schermo centrale mostra un quadrante circolare su cui scorre un punto luminoso, una sorta di orologio virtuale. Di fronte, un uomo, seduto, indossa un casco, con degli
Lo specchio rifletteva la mia immagine. Nel lavarmi le mani, accuratamente, come sono solito fare, qualcosa mi colpisce. Mi conosco bene, così almeno credo. Da cinquant’anni o giù di lì. Eppure qualcosa di dissonante, in ciò che vedo, cattura la
Ho incrociato questa parola, recentemente, grazie alla segnalazione di un mio amico (stringhe d’eventi). Si tratta di un racconto brevissimo, tra le 98 e 103 parole in tutto. E, come spesso accade, il limite è foriero di creatività, o, quanto