Si tratta di un breve filmato, tratto da una conferenza di Igor Sibaldi, pubblicato nel 2013. Solo 8 minuti. Ma di quelli che fanno pensare. Davvero. Così è successo a noi, quando l’abbiamo incrociato la prima volta. E anche successivamente, nel riascoltarlo.

La speciazione1 – ci spiega il relatore – è un fatto biologico. Quando da una specie madre ne nasce una nuova. Simile all’originale, all’inizio, ma che dopo un po’ se ne differenzia completamente. Tanto da diventare una specie del tutto autonoma, incommensurabile con la precedente. E Sibaldi applica questo concetto alla cultura. La nostra. Quella del nostro mondo occidentale. Lui sostiene che, in questi anni, una specie nuova di persone stia sorgendo dalle ceneri della civiltà attuale2. Persone che sentono e pensano in modo nuovo, e con valori completamente diversi da tutti gli altri.

Gli individui che prendono questa nuova via non sanno con precisione dove andranno, né cosa faranno, perché la strada non è tracciata. Non c’e’ un già noto a cui ci si possa riferire. Occorre una certa dose di coraggio, di intraprendenza, per questo. E anche di disobbedienza. Per poter avere la forza di dire no ai continui richiami al conformismo, alla normalità dei più, che rimangono dove sono, nel conosciuto.

Inizialmente isolati nel proprio cammino, ignoto ma profondamente creativo.
Un inno ad essere ciò che intuiamo di essere. Liberandoci da noi stessi.

Con la sensazione – forse solo la speranza – di appartenere a questa nuova specie.


1 Si veda, al proposito, la recente uscita:
Igor Sibaldi, La specie nuova. Tutti possono scoprirsi diversi. Solo alcuni ne hanno il coraggio, ROI Edizioni, Macerata, 2017
Come si può leggere nel capitolo Cultura e civiltà, del libro citato, p. 46 e segg., abbiamo commesso un errore, secondo l’autore, utilizzando questi due termini come sinonimi. In questo capitolo, infatti, Sibaldi ne fa un’interessante distinzione, che sintetizziamo in questo breve estratto: “Una cultura non vuole imporsi al di fuori del proprio territorio: non appena provasse a farlo si trasformerebbe in civiltà […]. Alle culture è sufficiente esistere. Per una civiltà, invece, esistere vuol dire imporsi a qualche cultura, screditandola, ammutolendola, cancellandola […].”

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La speciazione di Igor Sibaldi