Si tratta di andare Oltre.
Trascendere l’attuale modo di vivere, l’attuale sistema, nella sua interezza, non combattendolo, come ci ricorda Buckminster Fuller, ma costruendone uno nuovo.
Un po’ come dover trasformare un treno, nel suo insieme – la locomotiva, i vagoni, e perfino la strada ferrata (!) – mentre si continua a viaggiare…
Costruire un sistema nuovo, non un anti-sistema, ma un oltre-sistema. Che venga perciò superato. Proprio come l’oltre-uomo di Aurobindo o l’Übermensch nietszchiano.
Già ci sono tutte le premesse. Già l’oltre-sistema esiste. Solo che non lo vediamo1. Non lo percepiamo. A causa della nostra cecità sensoriale a cui l’attuale civiltà ci costringe, o, meglio, sottilmente ci induce…
Siamo veri e propri sonnambuli.
Aveva perfettamente ragione Gurdjieff.
Non c’è altra possibilità che aspettare, attendere che ciò che deve accadere accadrà.
Anche se forse non sarà proprio indolore.
Ma non possiamo far altro che… prepararci interiormente, e agendo nel nostro universo locale, come ci è possibile fare, il più consapevolmente possibile, il più naturalmente possibile, cercando di diminuire il livello di guerra e di follia che sarà…
Interno ed esterno. Parte fissa e parte variabile. Io-sono-noi-siamo.
Molto semplicemente. Molto serenamente.
Perché, in ultima analisi, non siamo qui per cambiare il mondo, ma solo per vivere consapevolmente la quotidianità della nostra vita, ponendo attenzione al come la stiamo vivendo. Ponendo attenzione alla sincerità delle nostre quotidiane esperienze.
Ascoltandoci. E mantenendo la nostra rotta. Quella che sentiamo vera per noi.
Fonte immagine: commons.wikimedia.org/wiki/File:Brosen_windrose_It.svg