Prima di procedere però facciamo una precisazione. Siamo tuttora fermamente convinti che sia del tutto assurdo «fare denaro col denaro». In un prestito, l’interesse, per noi, dev’essere zero! Eccone la giustificazione. Il denaro è solo misura di valore e come tale pretendere di incrementarlo, trasmutandolo in merce, non solo non è razionale, non è logico, ma non ci sembra nemmeno etico. Produrre denaro col denaro, solo per il fatto di possederlo, implica pretendere di creare qualcosa dal nulla, non avendo in realtà realizzato alcun valore effettivo, né per per sé, né per altri. Un comportamento che dovrebbe esser guardato, almeno, come bizzarro, se non addirittura con sospetto.
Un valore, per essere tale, dev’essere ricondotto alle attività che l’uomo fa. Sia che siano concrete, operate nello spazio trasformativo, utilizzando la natura come fonte di materialità, sia che siano astratte, realizzate dall’intelletto. O una fusione delle due, com’è più naturale che sia. Produciamo valore, utilità, e quindi fruibilità, per noi stessi e per la nostra comunità, solo quando creiamo qualcosa. In genere prelevando qualcosa dalla natura. Bene fisico, servizio, arte, o altra attività che dir si voglia. Qualcosa che si manifesta grazie al nostro fare. Al nostro agire trasformativo.
Siamo ben consapevoli di prendere una posizione, che, definirla utopica, è poco. Ma bisogna pur radicalizzare, per centrare il punto, no? Altrimenti giriamo attorno ai problemi, in modo morbido, politically correct, certo, ma senza alcuna possibilità di darci una mossa, vera, urgente, per tentare di uscire dal pantano in cui siamo…
Valutazioni personali, naturalmente. Sebbene convinzioni, per noi, profondissime. Radicate. Storiche! Siamo altresì ben consapevoli che, in accordo a questa semplice ideuzza, tutto il castello mondiale della finanza – e diciamo proprio tutto – salterebbe all’istante… Mah! Forse, prima o poi, i posteri si accorgeranno dell’assurdità dei nostri attuali comportamenti economico-finanziari e dei nostri attaccamenti inessenziali… Chissà? Vedremo.
Tornando al punto. La ricchezza è di per sé cattiva? No, nient’affatto! Avendone isolato l’aspetto finanziario, il vero agente mortifero dell’economia, il denaro non solo è utile, ma è indispensabile nella complessità del mondo di oggi. E anche di domani, quando, certamente, sarà in gran parte digitalizzato anche lui.
Il punto è che, per quanto ci riguarda, noi abbiamo mutato la nostra posizione originaria sulla ricchezza di 180°. Già. Proprio così. E sapete qual è stato il punto di svolta? Un libretto del 1910, disponibile in rete, sia in versione originale, che tradotto in italiano. Gratuito. The Science of Getting Rich di Wallace D. Wattles. Ne suggeriamo la lettura. Ma solo a coloro che sentono qualcosa di attraente in questo utopico e forse ingenuo post, naturalmente…
L’incontro con questo volumetto è accaduto ormai tanti anni fa. E, complice della nostra trasformazione paradigmatica, sono state – lo dobbiamo dire per dovere di cronaca – le belle, interessanti e complementari considerazioni di Salvatore Brizzi, di cui vi indichiamo alcuni video. Qui uno (7′) e qui un altro, un po’ più aggiornato (4′).
Il libro di Wattles, appartenente alla corrente filosofico-esistenziale del New Thought, con importanti rimandi a Ralf Waldo Emerson, è stato comunque per noi illuminante. È lui che, in noi, ha fatto la differenza. In uno sfondo spiritualista, se non addirittura animista, il testo si presenta in modo del tutto pragmatico, con un fare ripetitivo, quasi ipnotico, se ci si abbandona alla sua lettura. E significativi sono proprio i primi due capitoli. Intitolati rispettivamente: Il diritto di essere ricchi ed Esiste una scienza del diventare ricchi. Un colpo mortale all’idea malsana del “povero è bello”. Che una persona spirituale, cioè, non debba curarsi di disporre dell’abbondanza di beni materiali. Ai più sembra infatti strano o addirittura disdicevole mettere insieme ricchezza materiale e spiritualità. Orrore! Ma il libro parte proprio da qui. Indurci a cambiare la profonda, radicata convinzione, che rende la spiritualità qualcosa di separato dalla materialità, se non addirittura in opposizione ad essa.
C’è però una piccola postilla da fare. Piccola, anche se molto significativa. La ricchezza dev’essere sempre conseguita e utilizzata in un Certo Modo (in a Certain Way). Proprio così. A lettere maiuscole. Risiede qui il senso etico della ricchezza materiale, secondo Wattles. Accrescere la vita, detto in uno slogan. Cambiare il nostro atteggiamento, come emerge nella seguente citazione (il grassetto è nostro):
Dovete diventare dei creatori, non dei competitori; otterrete ciò che desiderate, ma in modo tale che, quando lo otterrete, ogni altro uomo avrà più di quel che ha ora.
Una lettura apparentemente facile, semplice, ma molto intrigante, se correttamente meditata. Ogni lettura non può essere che personale. E il senso di un libro come questo, deve incastonarsi nel sistema di riferimento di chi lo legge. Quanto a noi, infatti, non è certo bastata un’unica veloce lettura. Ma una meditata e ripetuta rivisitazione nel tempo, per poterne cogliere i numerosi spunti trasformativi.
Desideravamo sollevare solo qualche curiosità, in quei lettori che non avessero avuto ancora modo di incrociare questo libro così particolare. Antico, e attuale al contempo… Tutto qui. Segnaliamo, da ultimo, la scintilla che ci ha attivato nello scrivere questo pezzo, che covava da tempo, in verità. Un recente lavoro di Salvatore Brizzi proprio su questi temi: La via della ricchezza. Il denaro al servizio dell’umanità.
Non ci resta, ora, che augurarvi, buona lettura!
Un uomo si sviluppa nella mente, nell’anima e nel corpo facendo uso di cose, e la società è organizzata in modo tale che l’uomo deve avere denaro per poter entrare in possesso di tali cose; pertanto, la base di qualsiasi progresso per l’essere umano dev’essere la scienza del diventare ricchi.
[…]
Nessun uomo dovrebbe accontentarsi di poco se è in grado di usare e di godere di più. Lo scopo della Natura è il progresso e lo sviluppo della vita, e ogni uomo dovrebbe avere tutto ciò che può contribuire al potere, all’eleganza, alla bellezza e alla ricchezza della vita. Accontentarsi di meno di questo è peccato.
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Wallace D. Wattles, The Science of Getting Rich, 1910, pp.11,12
Preferiamo di gran lunga l’edizione inglese, perchè nell’edizione italiana l’impaginazione originale è stata alterata.
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